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Il martirio cristiano esperienza di incontro con Cristo. Testimonianze dei primi tre secoli
(Teologia viva)EAN 9788810409596
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DETTAGLI DI «Il martirio cristiano esperienza di incontro con Cristo. Testimonianze dei primi tre secoli»
Tipo
Libro
Titolo
Il martirio cristiano esperienza di incontro con Cristo. Testimonianze dei primi tre secoli
Autore
Susini Mirella
Editore
Edizioni Dehoniane Bologna
EAN
9788810409596
Pagine
160
Data
gennaio 2003
Peso
240 grammi
Collana
Teologia viva
COMMENTI DEI LETTORI A «Il martirio cristiano esperienza di incontro con Cristo. Testimonianze dei primi tre secoli»
Recensioni di riviste specialistiche su «Il martirio cristiano esperienza di incontro con Cristo. Testimonianze dei primi tre secoli»
Recensione di Celestino Corsato della rivista Studia Patavina
Attraverso lo studio delle fonti neotestamentarie e patristiche il volume mette a fuoco le testimonianze martiriali dei primi tre secoli, durante i quali viene tolta violentemente la vita a non pochi cristiani da parte dei persecutori che vorrebbero costringerli a rinnegare la fede. Il periodo in questione viene significativamente contrassegnato come chiesa o epoca dei martiri, volendo in tal modo segnalare e riconoscere un «filo rosso» che ha percorso le piú disparate regioni dell’impero romano ed esprimere una caratteristica dominante che ha qualificato la costruzione e la difesa dell’identità dei discepoli di Cristo, i quali mostrano in che cosa credono e chi sono.
I testi letterari scandiscono il tracciato del volume che illustra il significato cristologico del martirio definito, fin nel sottotitolo, l’esperienza di un rapporto reale con Cristo: «Il martire, con la sua confessione di fede data e suggellata con la morte, diventa la conferma piú evidente della verità alla quale ha aderito e di cui è fermamente convinto: la Verità è la persona di Gesú Cristo, Figlio di Dio e Salvatore del mondo» (p. 18).
Nella sua bimillenaria storia, la Chiesa dei primi secoli – su cui si concentra l’attenzione della Susini – sperimenta l’avverarsi di tutte le profezie di Gesú in merito alle persecuzioni (Mt 5,10-11; 10,17-20; Gv 15,20), specie dell’ultima ricapitolativa beatitudine.
Nel diario quotidiano dell’epoca prenicena, accanto a pagine gloriose di predicazione del vangelo o di solidale condivisione di carità o di comunitarie celebrazioni liturgiche specchio e sorgente di comunione, non rare sono le pagine luminose, intrise di amore di sangue, segnate dall’eroismo di cristiani che hanno perso la vita a causa di Cristo: si tratta di testimonianze che, a partire dalla generazione degli apostoli e dei padri apostolici, coprono il tempo e lo spazio della prima espansione del cristianesimo nelle terre dell’Europa, dell’Asia Minore, della Palestina e Siria, dell’Africa romana, fino alla riconosciuta «sconfitta» della repressione messa in atto dall’impero romano, decretata dal cosiddetto editto di Milano del 313.
Se non si può determinare con esattezza il numero dei martiri della Chiesa delle origini (il martirologio geronimiano ne enumera 979, certamente per difetto), è tuttavia significativo rilevare che fonti di entrambe le sponde, pagana (Tacito) e cristiana (Clemente romano, Cipriano), con-vergono nell’affermare che i martiri furono una «grande moltitudine» e il loro numero «incalcolabi-le». «Piú ci uccidete – esclamava Tertulliano – e piú diventiamo numerosi. Il sangue dei martiri è semente di nuovi cristiani» (Apol. 50).
Le fonti letterarie esaminate in questo volume costituiscono la documentazione insostituibile sia per costruire una storia del martirio, sia per leggere in profondità la teologia e la spiritualità in cui si è maturata la Chiesa delle origini. Esse comprendono, oltre agli scritti del Nuovo Testamento (vangeli, lettere di Paolo, apocalisse), i racconti di martirio (Acta e Martyria, tra i quali: Atti di Giustino e compagni; Atti di Cipriano; Atti dei martiri di Lione; Martirio di Policarpo; Passione di Perpetua e Felicita), i martirologi (calendari liturgici che registrano la memoria e il culto dei martiri: la Depositio martyrum; il Martirologio di Cartagine), gli scritti sul martirio composti da autori diversi dell’epoca patristica e tardoantica (lettere, trattati apologetici, esortazioni, catechesi, ser-moni).
La Susini non procede con semplici assaggi né con una superficiale incursione nei testi. Il suo è un percorso carsico che dà voce alle testimonianze antiche, per far emergere il martirio come carisma-dono di Dio, vocazione e pro-vocazione, lotta vittoriosa contro il maligno, offerta eucaristica di sé, parto e nascita alla «vita nuova - zo?», comunione con Cristo, premio, e, in ultima sintesi come incontro con il Signore Gesú di cui il discepolo si fa imitatore nell’atto supremo della passione e della «pro-esistenza». «Adesso sono io che soffro quel che soffro (cioè le doglie del parto) – risponde la catecumena Felicita al carceriere –; allora (al momento in cui sarà data in pasto alle fiere), sarà in me un Altro che soffrirà al posto mio, poiché io subirò il martirio per lui» (Passio Perp. 15,6).
Ed è nella confessione dei martiri (risuona in ogni parte dell’impero il ritornello: «Sono cristiano!») e nella loro coerente attestazione esistenziale che si esprime e si riconosce la fede di una chiesa intera.
Questo volume agile e prezioso ha il merito di suscitare stupore squadernando le pagine eroiche delle prime comunità cristiane, scritte con la vita da uomini e donne, schiavi e bambini, catecumeni e presbiteri. Risalendo alle origini, il volume aiuta i cristiani d’oggi a riscoprire e a gustare il senso autentico della loro adesione a Cristo e l’orientamento della loro esistenza, il coraggio e la gioia di essere cristiani e la serietà della scelta evangelica.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
I testi letterari scandiscono il tracciato del volume che illustra il significato cristologico del martirio definito, fin nel sottotitolo, l’esperienza di un rapporto reale con Cristo: «Il martire, con la sua confessione di fede data e suggellata con la morte, diventa la conferma piú evidente della verità alla quale ha aderito e di cui è fermamente convinto: la Verità è la persona di Gesú Cristo, Figlio di Dio e Salvatore del mondo» (p. 18).
Nella sua bimillenaria storia, la Chiesa dei primi secoli – su cui si concentra l’attenzione della Susini – sperimenta l’avverarsi di tutte le profezie di Gesú in merito alle persecuzioni (Mt 5,10-11; 10,17-20; Gv 15,20), specie dell’ultima ricapitolativa beatitudine.
Nel diario quotidiano dell’epoca prenicena, accanto a pagine gloriose di predicazione del vangelo o di solidale condivisione di carità o di comunitarie celebrazioni liturgiche specchio e sorgente di comunione, non rare sono le pagine luminose, intrise di amore di sangue, segnate dall’eroismo di cristiani che hanno perso la vita a causa di Cristo: si tratta di testimonianze che, a partire dalla generazione degli apostoli e dei padri apostolici, coprono il tempo e lo spazio della prima espansione del cristianesimo nelle terre dell’Europa, dell’Asia Minore, della Palestina e Siria, dell’Africa romana, fino alla riconosciuta «sconfitta» della repressione messa in atto dall’impero romano, decretata dal cosiddetto editto di Milano del 313.
Se non si può determinare con esattezza il numero dei martiri della Chiesa delle origini (il martirologio geronimiano ne enumera 979, certamente per difetto), è tuttavia significativo rilevare che fonti di entrambe le sponde, pagana (Tacito) e cristiana (Clemente romano, Cipriano), con-vergono nell’affermare che i martiri furono una «grande moltitudine» e il loro numero «incalcolabi-le». «Piú ci uccidete – esclamava Tertulliano – e piú diventiamo numerosi. Il sangue dei martiri è semente di nuovi cristiani» (Apol. 50).
Le fonti letterarie esaminate in questo volume costituiscono la documentazione insostituibile sia per costruire una storia del martirio, sia per leggere in profondità la teologia e la spiritualità in cui si è maturata la Chiesa delle origini. Esse comprendono, oltre agli scritti del Nuovo Testamento (vangeli, lettere di Paolo, apocalisse), i racconti di martirio (Acta e Martyria, tra i quali: Atti di Giustino e compagni; Atti di Cipriano; Atti dei martiri di Lione; Martirio di Policarpo; Passione di Perpetua e Felicita), i martirologi (calendari liturgici che registrano la memoria e il culto dei martiri: la Depositio martyrum; il Martirologio di Cartagine), gli scritti sul martirio composti da autori diversi dell’epoca patristica e tardoantica (lettere, trattati apologetici, esortazioni, catechesi, ser-moni).
La Susini non procede con semplici assaggi né con una superficiale incursione nei testi. Il suo è un percorso carsico che dà voce alle testimonianze antiche, per far emergere il martirio come carisma-dono di Dio, vocazione e pro-vocazione, lotta vittoriosa contro il maligno, offerta eucaristica di sé, parto e nascita alla «vita nuova - zo?», comunione con Cristo, premio, e, in ultima sintesi come incontro con il Signore Gesú di cui il discepolo si fa imitatore nell’atto supremo della passione e della «pro-esistenza». «Adesso sono io che soffro quel che soffro (cioè le doglie del parto) – risponde la catecumena Felicita al carceriere –; allora (al momento in cui sarà data in pasto alle fiere), sarà in me un Altro che soffrirà al posto mio, poiché io subirò il martirio per lui» (Passio Perp. 15,6).
Ed è nella confessione dei martiri (risuona in ogni parte dell’impero il ritornello: «Sono cristiano!») e nella loro coerente attestazione esistenziale che si esprime e si riconosce la fede di una chiesa intera.
Questo volume agile e prezioso ha il merito di suscitare stupore squadernando le pagine eroiche delle prime comunità cristiane, scritte con la vita da uomini e donne, schiavi e bambini, catecumeni e presbiteri. Risalendo alle origini, il volume aiuta i cristiani d’oggi a riscoprire e a gustare il senso autentico della loro adesione a Cristo e l’orientamento della loro esistenza, il coraggio e la gioia di essere cristiani e la serietà della scelta evangelica.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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Mansueto Corrado il 19 novembre 2020 alle 08:24 ha scritto:
Testo ben fatto e di agile lettura. Si analizzano le fonti sul martirio, redatte nei primi tre secoli della storia della Chiesa, sottolineandone soprattutto l'aspetto cristologico. Nel martire è Cristo che si offre ancora in sacrificio per noi