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Il pensare dell'Apostolo Paolo
(La Bibbia nella storia)EAN 9788810402719
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DETTAGLI DI «Il pensare dell'Apostolo Paolo»
Tipo
Libro
Titolo
Il pensare dell'Apostolo Paolo
Autore
Barbaglio Giuseppe
Editore
Edizioni Dehoniane Bologna
EAN
9788810402719
Pagine
328
Data
gennaio 2004
Peso
356 grammi
Collana
La Bibbia nella storia
COMMENTI DEI LETTORI A «Il pensare dell'Apostolo Paolo»
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Recensioni di riviste specialistiche su «Il pensare dell'Apostolo Paolo»
Recensione di Giuseppe Segalla della rivista Studia Patavina
Che Paolo sia un pensatore e un pensatore che provoca a pensare lo dimostra chiaramente l’interesse che ha suscitato tra i filosofi anche più recenti [si veda CARLO SCILIRONI (cur.), San Paolo e la filosofia del Novecento (La filosofia e il suo passato, 11), CLEUP, Padova 2004]. Il problema che affronta questo saggio di Barbaglio è però come e cosa pensa Paolo. L’a. è un noto cultore di studi paolini in Italia, come ne dà testimonianza la quarta di copertina, ove vengono elencate quattro sue opere su Paolo, l’ultima in ordine di tempo: La teologia di Paolo. Abbozzi in forma epistolare (22001), di cui la presente intende essere la continuazione e la conclusione logica. Non vuol però, questa, essere una teologia di Paolo come tante che l’hanno preceduta, ma piuttosto un indagare “come Paolo fa teologia”, come egli pensa la sua fede, e cioè “il processo produttivo” (p. 9), appunto il pensare dell’apostolo Paolo; più che l’unità, presupposta nel cantus firmus del Vangelo che egli comunica, studia la coerenza dinamica ed ermeneutica del suo pensare teologico, all’interno dell’orizzonte della fede cristologico-escatologica. La coerenza è ravvisata, dunque, in un’ermeneutica unitaria e variata dello stesso Vangelo in relazione alle diverse comunità con cui dialoga e ai problemi che affronta. Questa è la tesi, già in precedenza presentata sinteticamente in un articolo a me dedicato in Studia Patavina 50 (2003) 959-970 (Coerenza del pensare teologico di Paolo).
La trattazione è divisa in due parti. La prima (pp. 13-98) affronta il come e il perché del pensare di Paolo: Caratteristiche formali che si snodano in otto capitoli: un pensare teologico (all’interno della fede); a partire dall’eredità biblico-giudaica, dal mondo greco e dall’ambiente di Antiochia; in forma epistolare; un pensare provocato dai problemi delle comunità cui scrive; un pensare “provocatorio” e dialogico (qui si dà una buona informazione, ancorché sintetica sulla retorica e i mezzi retorici usati da Paolo); un pensare “occasionale” per cui non si può presupporre una teologia coerente che sta dietro alle riflessioni teologiche delle lettere come presuppone Dunn, con cui Barbaglio instaura une breve critica (pp. 69-70); un pensare motivante e argomentante (qui sta l’originalità e la forza del suo pensiero); un pensare ermeneutico e interpretativo del Vangelo per cui è a questo livello, ermeneutico, che si può dimostrare la coerenza del suo pensiero. Così si apre la seconda parte (pp. 99-317) che affronta in tutta la sua ampiezza il problema ermeneutico (Paolo come pensa e interpreta il Vangelo di Cristo) percorrendo le sezioni più importanti delle lettere protopaoline in questa sequenza, non giustificata: Il vangelo della gratuita elezione divina (1Ts 1-3); Il vangelo della croce (1Cor 1-4); Il vangelo della libertà dei gentili (Gal); Il vangelo dell’apocalisse dell’imparziale giustizia di Dio (Rm 1-4); Il vangelo per i giustificati: vita nuova e fondata speranza (Rm 5-8); Il vangelo della fedeltà di Dio a Israele (Rm 9-11); Il vangelo della morte liberante e oblativa di Cristo (critica alla concezione della sua morte come espiazione e sacrificio, in particolare Dunn: p. 234); Il vangelo di Cristo risuscitato come primizia ( 1Ts 4,13-18 e 1Cor 15): escatologica cristologica; Il vangelo della liberazione per una vita di libertà nello Spirito (Gal 5-6; Rm 6-8) ossia l’etica fondamentale; Il vangelo di Cristo configura l’evangelista Paolo a Cristo crocifisso e risorto. Una breve conclusione (pp. 319-320) motiva l’attualità di Paolo (Il vangelo di ieri e di oggi). L’indice degli autori e quello generale concludono l’opera.
L’asserzione conclusiva (“L’ermeneutica di Paolo fa da base di lancio…per il costante processo interpretativo dell’annuncio…Non per altro leggiamo e rileggiamo le sue lettere”: p. 320) potrebbe applicarsi al metodo usato in questo libro, ove attraverso le varie tematiche proposte si percorre e ripercorre l’epistolario paolino. E tuttavia non tutto. Solo a p. 254 viene affermata (non giustificata) la scelta delle protopaoline (“Riteniamo deuteropaoline le lettere ai Colossesi e agli Efesini e le Pastorali”); ma anche delle protopaoline viene quasi dimenticata la lettera ai Filippesi. Come sempre il suo linguaggio è molto vivace, più giornalistico che accademico. Proprio per questo a volte si incontrano affermazioni perentorie senza alcuna giustificazione, come a p. 28 ove asserisce “Né sono convinto di dover far riferimento alla sua conversione come a luogo primario comunque importante del suo pensare teologico” e poco oltre: “Infine, con buona pace di poche voci esegetiche, si deve ritenere (corsivo mio) che egli non ha ricevuto alcun impulso a pensare dalla parole e dai gesti di Gesú di Nazaret”. Ambedue andrebbero quanto meno spiegate e sfumate. Si confronta spesso, anche se velocemente, con la letteratura secondaria così da costituirne talora una breve rassegna (pp. 87-90.154.162.234). Tra gli autori, quello che più critica è J.D.G. Dunn, mentre mi sembra si avvicini all’interpretazione apocalittica di J.-C. Beker.
In una prossima edizione andrebbero corretti tre errori di stampa: a p. 158, la riga 14 è interrotta a metà con un zen, che continua con it nella seguente in modo strano; a p. 275, riga 19 leggi “dalla fede in Cristo” e non “dalla fede Cristo”; forse anche a p. 243 le due volte che ricorre deum in una citazione per “deorum”, andrebbe stampato con l’accento circonflesso deûm.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
La trattazione è divisa in due parti. La prima (pp. 13-98) affronta il come e il perché del pensare di Paolo: Caratteristiche formali che si snodano in otto capitoli: un pensare teologico (all’interno della fede); a partire dall’eredità biblico-giudaica, dal mondo greco e dall’ambiente di Antiochia; in forma epistolare; un pensare provocato dai problemi delle comunità cui scrive; un pensare “provocatorio” e dialogico (qui si dà una buona informazione, ancorché sintetica sulla retorica e i mezzi retorici usati da Paolo); un pensare “occasionale” per cui non si può presupporre una teologia coerente che sta dietro alle riflessioni teologiche delle lettere come presuppone Dunn, con cui Barbaglio instaura une breve critica (pp. 69-70); un pensare motivante e argomentante (qui sta l’originalità e la forza del suo pensiero); un pensare ermeneutico e interpretativo del Vangelo per cui è a questo livello, ermeneutico, che si può dimostrare la coerenza del suo pensiero. Così si apre la seconda parte (pp. 99-317) che affronta in tutta la sua ampiezza il problema ermeneutico (Paolo come pensa e interpreta il Vangelo di Cristo) percorrendo le sezioni più importanti delle lettere protopaoline in questa sequenza, non giustificata: Il vangelo della gratuita elezione divina (1Ts 1-3); Il vangelo della croce (1Cor 1-4); Il vangelo della libertà dei gentili (Gal); Il vangelo dell’apocalisse dell’imparziale giustizia di Dio (Rm 1-4); Il vangelo per i giustificati: vita nuova e fondata speranza (Rm 5-8); Il vangelo della fedeltà di Dio a Israele (Rm 9-11); Il vangelo della morte liberante e oblativa di Cristo (critica alla concezione della sua morte come espiazione e sacrificio, in particolare Dunn: p. 234); Il vangelo di Cristo risuscitato come primizia ( 1Ts 4,13-18 e 1Cor 15): escatologica cristologica; Il vangelo della liberazione per una vita di libertà nello Spirito (Gal 5-6; Rm 6-8) ossia l’etica fondamentale; Il vangelo di Cristo configura l’evangelista Paolo a Cristo crocifisso e risorto. Una breve conclusione (pp. 319-320) motiva l’attualità di Paolo (Il vangelo di ieri e di oggi). L’indice degli autori e quello generale concludono l’opera.
L’asserzione conclusiva (“L’ermeneutica di Paolo fa da base di lancio…per il costante processo interpretativo dell’annuncio…Non per altro leggiamo e rileggiamo le sue lettere”: p. 320) potrebbe applicarsi al metodo usato in questo libro, ove attraverso le varie tematiche proposte si percorre e ripercorre l’epistolario paolino. E tuttavia non tutto. Solo a p. 254 viene affermata (non giustificata) la scelta delle protopaoline (“Riteniamo deuteropaoline le lettere ai Colossesi e agli Efesini e le Pastorali”); ma anche delle protopaoline viene quasi dimenticata la lettera ai Filippesi. Come sempre il suo linguaggio è molto vivace, più giornalistico che accademico. Proprio per questo a volte si incontrano affermazioni perentorie senza alcuna giustificazione, come a p. 28 ove asserisce “Né sono convinto di dover far riferimento alla sua conversione come a luogo primario comunque importante del suo pensare teologico” e poco oltre: “Infine, con buona pace di poche voci esegetiche, si deve ritenere (corsivo mio) che egli non ha ricevuto alcun impulso a pensare dalla parole e dai gesti di Gesú di Nazaret”. Ambedue andrebbero quanto meno spiegate e sfumate. Si confronta spesso, anche se velocemente, con la letteratura secondaria così da costituirne talora una breve rassegna (pp. 87-90.154.162.234). Tra gli autori, quello che più critica è J.D.G. Dunn, mentre mi sembra si avvicini all’interpretazione apocalittica di J.-C. Beker.
In una prossima edizione andrebbero corretti tre errori di stampa: a p. 158, la riga 14 è interrotta a metà con un zen, che continua con it nella seguente in modo strano; a p. 275, riga 19 leggi “dalla fede in Cristo” e non “dalla fede Cristo”; forse anche a p. 243 le due volte che ricorre deum in una citazione per “deorum”, andrebbe stampato con l’accento circonflesso deûm.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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