L'autore di questo libro fino ad oggi ha scritto molto sulla coppia e sulla famiglia, cercando di offrire soluzioni a tutte le problematiche emergenti. Qui dà una risposta a tutti coloro che si chiedono quali siano le caratteristiche di una famiglia sana. Ne propone cinque: avere un atteggiamento di servizio; l'intimità tra marito e moglie; genitori che insegnano ed educano; figli che obbediscono e onorano i genitori; mariti che sono guide amorevoli. Un libro da leggere e sperimentare: alla fine di ogni capitolo ci sono pagine con domande ed esercizi per i lettori.
PRESENTAZIONE
di D. Antonio Baionetta
G. Chapman fino ad oggi ha scritto molto sulla coppia e sulla famiglia, cercando di offrire soluzioni a tutte le problematiche concernenti. In questo libro vuole dare una risposta a tutti coloro che si chiedono quali siano le caratteristiche di una famiglia sana.
Così introduce questo lavoro: «Quando la vostra banca insegna ai dipendenti a riconoscere le banconote fasulle, non mostra loro biglietti falsi, ma attira la loro attenzione sulle banconote autentiche. Avendo un'idea ben chiara delle banconote autentiche, è più probabile che distinguano quelle false. Finché non acquisiamo una chiara immagine di una famiglia sana, è poco probabile che riusciamo a crearne una».
In questo testo l'autore propone cinque caratteristiche di una famiglia in cui ci si vuole bene. Queste caratteristiche sono vecchie come l'uomo, dice. Sono impresse nei più antichi documenti dell'umanità, il Vecchio e il Nuovo Testamento. Hanno guidato famiglie di molte culture per migliaia di anni, ma c'è il rischio che l'uomo moderno le perda, perché sempre più perde il senso della famiglia unita.
Per le famiglie di oggi, il problema non è quello di scegliere tra un modello di famiglia antico e uno nuovo; la scelta è tra il modello antico e il nulla.
L'autore fa emergere queste caratteristiche dalla esperienza concreta della sua vita di sposo e di padre. Confessando con molto realismo i suoi fallimenti e la sua infelicità dopo essersi sposato:
«...sei mesi dopo essermi sposato ero più infelice di quanto fossi mai stato in 23 anni di vita. Prima di sposarmi, sognavo quanto sarei stato felice. Ma poco dopo, mia moglie non mi piaceva più, e io non piacevo più a lei. Diventammo molto infelici. Con il passare del tempo, entrambi ci domandavamo perché ci fossimo sposati... Il nostro matrimonio non cambiò da un giorno all'altro; occorsero parecchi anni. Riesaminammo la notra vita, alla luce degli insegnamenti di Gesù, e la prima cosa che ci colpì fu la frase di Gesù: "Non sono venuto per essere servito ma per servire". Cominciai a compiere dei gesti di servizio nei confronti di mia moglie. Lentamente la nostra ostilità era scomparsa e cominciammo a nutrire sentimenti positivi l'uno verso l'altra».
La prima caratteristica di una famiglia in cui ci si vuole bene è avere un atteggiamento di servizio.
Albert Einstein verso la fine della sua vita tolse dalla parete i ritratti di due scienziati, Newton e Maxwell, e li sostituì con quelli di Gandhi e Schweitzer. Einstein spiegò che era ora di sostituire l'immagine del successo con quella del servizio.
Quindi affronta la caratteristica dell'intimità tra marito e moglie. «I muri di separazione si costruiscono un mattone dopo l'altro. Ma anche così si demoliscono. Il perdono è il modo per demolire i muri costruiti negli anni». E passa a dei suggerimenti per quest'opera di demolizione.
La terza caratteristica: genitori che insegnano ed educano. Qui Chapman provocatoriamente pone ai genitori questa domanda: «Se sapessi che tuo figlio, diventerà come te, quali cambiamenti porteresti nella tua vita?».
La quarta caratteristica: figli che obbediscono e onorano i genitori. Apprendere l'obbedienza significa imparare a vivere secondo regole, rispettando l'autorità. E un elemento costitutivo di ogni società sana e di ogni famiglia. Le culture si fondano e declinano sul tema dell'autorità.
Quinta caratteristica: mariti che sono guide amorevoli.
Un marito amorevole pone la moglie in cima alle sue priorità; e per fare delle verifiche Chapman invita il lettore a porsi queste domande: «Come trascorro il mio tempo. - Come investo il mio danaro. - Come uso le mie energie». La risposta dirà cosa c'è al centro della nostra vita.
Le differenze nella coppia sono risorse e non svantaggi. E ancora, sostiene con forza: «Un marito amorevole comunica con sua moglie».
Da una ricerca condotta alcuni anni fa è emerso che la donna media pronuncia 25.000 parole al giorno, mentre l'uomo medio solo 12.500. Da ciò risulta che il marito deve mettere più impegno nell'arte di comunicare.
Questo non è un libro da leggere, ma da sperimentare. Infatti alla fine di ogni capitolo ci sono delle domande e degli esercizi per il lettore.
Chi scrive non è un etnografo distaccato, ma un uomo che è sposo, padre e studioso con la passione di una persona estremamente interessata al bene di questa generazione.
Viviamo purtroppo in un tempo in cui dire che la famiglia nella cultura occidentale è in difficoltà è un eufemismo. È più realistico dire che la famiglia ha smarrito la sua strada. La famiglia oggi si trova a un crocevia e si domanda quale strada scegliere.
Ricordo di aver incontrato Valerio, un giovane che 34 anni fa ho battezzato io. Gli chiedo: «Quando sarà il momento in cui potrò celebrare il tuo matrimonio?». Mi guarda e sorride, sorpreso della mia domanda, e poi risponde: «Ma... non so, penso che quel momento sarà ancora lontano». Sono venuti a trovarmi Davide e Barbara: convivono, senza prospettiva di matrimonio. «Come mai - chiedo loro - non pensate al matrimonio?». Rispondono evasivamente: «Ma... per ora ci va bene così... più avanti chissà!».
Ho chiesto più volte alle persone da dove provengono i dolori più profondi, la risposta unanime è stata: dalla famiglia. Ma ho anche chiesto: da dove le gioie più grandi? anche per questa domanda, la risposta unanime è stata: dalla famiglia.
Se l'uomo non può rinunciare alla ricerca della gioia più grande e contemporaneamente ad evitare il dolore più forte, allora è chiaro che diviene impossibile glissare il problema della famiglia oggi; a meno che non si decida di tarparsi le ali e vivere da rassegnati cercando di bere ad ogni pozzanghera qualche goccia di piacere che dia la sensazione di sopravvivere.
Un libro utile alle famiglie di qualunque cultura e di qualunque fede che desiderino creare una vera armonia in casa, coinvolgendo anche i figli. Ricco di sollecitazioni per i gruppi famiglia e per ogni operatore pastorale.
Incontro Matrimoniale, movimento che opera in Italia e nel mondo per rendere possibile il sogno d'amore che nel fidanzamento si accende, è grato al dottor Chapman per aver dato la possibilità di pubblicare anche in Italia quest'opera che già tanto bene ha fatto a tante famiglie in America e nel mondo. Per chi volesse approfondire alcune tematiche proposte da questo libro, Incontro Matrimoniale offre, in tutte le regioni d'Italia, la possibilità di farlo attraverso dei fine settimana, guidati da un prete e coppie di sposi.
Questo il sito attraverso cui mettersi in contatto: www.incontromatrimoniale.it
RINGRAZIAMENTI
Una famiglia in cui ci si vuole bene non è creata da un individuo. La parola famiglia si riferisce a più di una persona e prevede che si operi in unità. Per noi famiglia significa Gary, Karolyn, e i figli Shelley con suo marito John, e Derek. Poiché questo libro, in qualche modo, presenta la nostra famiglia negli anni della sua formazione, voglio esprimere la mia sincera gratitudine alla mia famiglia per avermi permesso di parlare un po' del nostro percorso.
Sono particolarmente grato a Derek per aver letto il manoscritto e per aver offerto interessanti suggerimenti.
Un sentito elogio va a John Nesbitt, il nostro antropologo "sul campo", che incontrerete in queste pagine. È stato così gentile da dedicarmi molto tempo a riflettere sull'anno che ha trascorso con la mia famiglia oltre vent'anni fa.
Devo molto a Tricia Kube, la mia assistente amministrativa da oltre quindici anni, che ha redatto il manoscritto al computer e ha fornito molti utili suggerimenti; ringrazio anche Julie Ieron e Cheryl Dunlop della Moody Press per il loro competente lavoro editoriale.
Infine, voglio esprimere il mio ringraziamento alle decine di persone le cui storie compaiono in queste pagine. I nomi delle persone e dei luoghi sono stati ovviamente cambiati per salvaguardare la privacy, ma la loro disponibilità a condividere il loro dolore e la loro gioia con me ha fatto sì che questo libro fosse radicato nella vita vera.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
Lavoro nell'ambito della famiglia da oltre trent'anni. Non solo la mia famiglia, ma migliaia di altre famiglie hanno oltrepassato la porta del mio studio e hanno espresso le loro gioie e i loro dolori. Poche realtà nella vita possono renderci felici come i rapporti all'interno della famiglia. D'altra parte, poche cose ci provocano un dolore più forte della frattura all'interno della famiglia.
Questo non è un libro sui genitori, anche se voglio esprimere alcune considerazioni a questo proposito. Questo è un libro sul nucleo familiare, che in alcuni casi è costituito da marito e moglie; in altri casi, la famiglia è costituita da marito, moglie e uno o più figli. È anche vero che la maggior parte dei coniugi prima o poi ha figli, biologici o adottivi. Questo è bene; in caso contrario, la specie umana si sarebbe estinta in una generazione.
Dire che la famiglia nella cultura occidentale è in difficoltà è un eufemismo. È più realistico dire che la famiglia ha smarrito la sua strada. Negli ultimi trent'anni si sono verificati enormi cambiamenti. La famiglia è stata bombardata da voci contraddittorie. Molte voci occidentali enfatizzano il materialismo, centrato sul possesso di beni materiali, come case e automobili migliori; altri ancora hanno concluso che la vita non ha significato. Le voci orientali invitano all'unità e all'armonia con la natura. Le voci laiciste dicono che l'uomo è padrone di se stesso e non ha bisogno di religioni, e le voci religiose (di ogni genere) lo richiamano, e spesso si contraddicono a vicenda. La famiglia moderna si trova a un crocevia e si domanda quale strada scegliere.
La famiglia è un'unità universale. Non esistono culture in cui uomini e donne s'incontrino sessualmente senza regole e in cui i figli vengono lasciati a loro stessi. Nei luoghi in cui una filosofia del genere è stata imposta su una cultura preesistente, l'esperimento è stato di breve durata per una semplice ragione: non è funzionale.
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maria rosa pace il 18 ottobre 2015 alle 16:23 ha scritto:
Provare per CREDERE