Cari genitori, questo libro è stato scritto per voi, con la speranza di potervi offrire un piccolo aiuto nell’educazione religiosa dei vostri figli. Oggi è in pericolo la trasmissione della fede, che è avvenuta per due millenni attraverso la stretta collaborazione fra la famiglia e la Chiesa. Le nuove generazioni rischiano di crescere fuori dal cristianesimo semplicemente perché non l’hanno mai conosciuto o l’hanno sfiorato solo superficialmente. Questo succede perché sta venendo a mancare la capacità dei genitori di incidere sulla formazione religiosa e morale dei propri figli. Si pensa erroneamente che questo compito spetti alla Chiesa. In realtà, senza l’aiuto della famiglia, la Chiesa non può fare molto. I primi anni di vita sono decisivi per quanto riguarda gli orientamenti religiosi e morali.
I bambini, anche prima di raggiungere l’età della ragione, sono aperti a Dio e ascoltano la sua voce, sono aperti alla trascendenza e disponibili all’insegnamento religioso che trova un terreno fertile nella loro mente e nei loro cuori. Essi apprendono con facilità le verità della fede e imparano volentieri a pregare. Spesso sulle loro labbra affiora quella sapienza divina che è negata ai superbi, ma è rivelata ai piccoli. Dedicarsi con amore e perseveranza all'educazione alla fede dei propri figli significa generarli una seconda volta, facendo di essi delle « nuove creature».
PRESENTAZIONE
Cari genitori, questo libro è stato scritto per voi, con la speranza di potervi offrire un piccolo aiuto nell'educazione religiosa dei vostri figli. Oggi è in pericolo la trasmissione della fede, che è avvenuta per due millenni attraverso la stretta collaborazione fra la famiglia e la Chiesa. Le nuove generazioni rischiano di crescere fuori dal cristianesimo semplicemente perché non l'hanno mai conosciuto o l'hanno sfiorato solo superficialmente. Questo succede perché sta venendo a mancare la capacità dei genitori di incidere sulla formazione religiosa e morale dei propri figli. Si pensa erroneamente che questo compito spetti alla Chiesa. In realtà, senza l'aiuto della famiglia, la Chiesa non può fare molto. Sono i genitori i primi responsabili della trasmissione della fede e il loro ruolo è insostituibile.
Il padre e la madre hanno il grande privilegio di chiamare alla vita una nuova creatura. Un figlio è un dono incommensurabile e nel medesimo tempo è una grande responsabilità. Il suo destino di uomo dipende molto dall'orientamento che ha ricevuto nei primissimi anni della sua esistenza. Insieme al dono della vita i genitori devono aiutare i figli a scoprirne il valore e il significato ultimo. All'uomo non basta vivere, ma ha bisogno di dare un senso valido alla sua presenza nel mondo. Se questo manca, i figli ne avvertono ben presto il vuoto e vanno incontro ai più gravi sbandamenti. Non basta spendere energie per attrezzare i figli ad affrontare il loro futuro. Occorre anche e soprattutto illuminarli sulla strada da prendere, sui valori da coltivare, sul traguardo da raggiungere.
I primi anni di vita sono decisivi per quanto riguarda gli orientamenti religiosi e morali. Il dono del battesimo mette i figli in intimo contatto con Dio e la sua grazia agisce nei loro cuori. I bambini, anche prima di raggiungere l'età della ragione, sono aperti a Dio e ascoltano la sua voce e le sue aspirazioni; sono aperti alla trascendenza e disponibili all'insegnamento religioso. Se fatto con pazienza e in modo adeguato alla loro età, trova un terreno fertile nella loro mente e nei loro cuori. I bambini apprendono con umiltà le verità della fede e imparano volentieri a pregare. Spesso sulle loro labbra affiora quella sapienza divina che è negata ai superbi, ma è rivelata ai piccoli. La Chiesa conta fra i bambini dei martiri e dei confessori della fede. Dedicarsi con amore e perseveranza all'educazione alla fede dei propri figli significa generarli una seconda volta, facendo di essi delle « nuove creature ».
Purtroppo molti genitori, anche quando desiderano svolgere il loro compito di educatori cristiani, si trovano impreparati. Specialmente quelli che sono stati molti anni lontano dalla Chiesa, non ricordano quasi nulla di quanto avevano) appreso nella loro infanzia. Questo libro è un piccolo catechismoper loro. Ha lo scopo di insegnare loro le verità principali della fede e della morale cristiana, perché possano) farsi maestri per i loro figli. Li aiuta a portare alla luce quello che avevano appreso e criticato. Li risveglia dalla loro passività e le stimola a riscoprire la bellezza della fede e della vita cristiana.
Questo è il tesoro più prezioso da trasmettere. Toccherà poi alla Chiesa costruire sulle fondamenta che sono state poste in famiglia.
« All'inizio il figlio dipende dai genitori; poi rivendica la propria autonomia; ed infine potrebbe rendersi conto che i genitori non si sono mai preoccupati di Lui e dei suoi fratelli, sentirsi abbandonato, vedere i suoi fratelli abbandonati, e dire: "In realtà non ho mai avuto veri genitori" » (Benedetto XVI, Angelus, 14 marzo 2010). Quando questa catastrofe si verifica, è ormai troppo tardi e invano i genitori vorrebbero tornare indietro e ricominciare da capo. I figli sono dei giudici severi. Ma è pure vero che accade anche il contrario. Non mancano certo i figli che sono riconoscenti per gli insegnamenti e l'esempio di vita che hanno avuto dai genitori. Vederli sulla retta via, contenti e pieni di gratitudine, ripaga i genitori di ogni fatica e di ogni sacrificio compiuto.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
IL FIGLIO È UN DONO
La paternità e la maternità sono iscritti nella natura umana. Costituiscono una vocazione insopprimibile, che si realizza con pienezza anche su un piano puramente spirituale. Essere padri ed essere madri significa riflettere l'immagine di Dio creatore. L'opera creatrice dell'Onnipotente si distende nel tempo con la collaborazione delle sue creature. Quando un uomo e una donna si uniscono nel patto di amore indissolubile e fedele del matrimonio, realizzano la vocazione divina alla paternità e alla maternità. Ogni essere umano che viene concepito e generato è la più grande meraviglia della natura. Che cosa vi è di più straordinario e di più degno di essere ammirato? Quando un bambino viene alla luce e incomincia a vivere una vita propria, ci si rende conto che è accaduto un evento unico e irripetibile.
Chi non ha esultato per la gioia della paternità e della maternità? Gesù stesso lo ha osservato: « La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo » (Gv 16,21). I genitori guardano quella creatura piena di bellezza e di innocenza e giustamente si domandano come un tale prodigio sia potuto accadere.
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Pietro Taraschi il 25 maggio 2011 alle 09:24 ha scritto:
Il libro l'ho trovato molto buono; non serve tanto per insegnare ai genitori sul come insegnare la fede ai figli, ma serve piuttosto a noi genitori (spesso cristiani ad un livello superficiale) per iniziare a dare maggior spessore alla nostra fede; solo in questo modo i genitori potranno riflettere la luce del Signore ed essere così esempio per i figli; e sì, perché i figli imparano ciò che i genitori fanno, non ciò che i genitori dicono!
Dott. Manuel Sant il 11 marzo 2012 alle 18:52 ha scritto:
Non si tratta di un insieme di regole e regolette per insegnare il catechismo in casa. in questo libro padre Livio affronta i temi importanti della nostra Fede sottolineando di volta in volta le verità fondamentali da trasmettere alle nuove genrazioni. I brevi capitoletti permettono una lettura piacevole.