Un trattato sulla storia delle vesti liturgiche è sempre di attualità, in ogni tempo, non escluso il presente! L'opera della Piccolo Paci è stata realizzata con il contributo dell'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Ha dunque anche attraverso questa sonsorizzazione un avallo interessante e autorevole. Ma l'interesse di fronte a questa opera sorge quando si esamina in dettaglio tutto il notevole contenuto racchiuso nell'opera.
Il volume è articolato in due parti, precedute da una Prefazione di G. Santi e da un'ampia Introduzione.
La prima parte ha come titolo: Il vestire sacro. L'articolazione dei contenuti (sarebbe stato opportuno indicare i capitoli!) che sintetizzano l'evolversi del concetto di corpo nella società occidentale in relazione al problema dell'abbigliamento, si muove in questa linea: anzitutto la presentazione di indumenti civili e vesti sacre (I) in cui si evidenziano le relazioni tra abbigliamento liturgico, prescrizioni bibliche sull'abbigliamento sacerdotale ebraico e vesti civili romane. Successivamente si evidenzia il rapporto tra arte e cerimoniale (II), un rapporto declinato sulla dialettica tra le immagibni e l'immaginario. Segui quindi la parte relativa al valore delle vesti nella Bibbia, nelle vite dei santi padri e nella società medievale (III). Il passaggio successivo offre pagine che permettono il contatto con il periodo che va dal Concilio di Trento al oggi (IV). Le due parti che completano questa sezione trattano dei tessuti e in particolare della realtà e dell'uso simbolico nelle vesti liturgiche attraverso i secoli (V) e dei colori (VI).
La seconda parte prende in considerazione la storia e l'evoluzione delle vesti liturgiche. In particolare si analizzano le insegne (VII), le vesti (VIII), le sottovesti (IX), gli accessori liturgici (X). L'opera, arricchita da numerosi disegni al tratto, è completata da bibliografia, e dai vari indici quanto mai indispensabili in lavori come questi.
L'interesse suscitato da questa opera non è piccolo. L'Autrice affronta la complessa materia alla luce di discipline diverse come la storia del costume, quella dell'arte, l'antropologia, ecc. avvalendosi della propria competenza di docente di storia del costume e della moda presso varie Istituzioni italiane ed estere. Ampia è la documentazione che convalida la ricerca. Nel contesto mi sia permesso evidenziare che l'accostamento del libro liturgico "tridentino" avrebbe permesso di cogliere aspetti molto interessanti circa la storia dell'abito liturgico. Quando si sfoglia sia il Pontificale Romanum edito nel 1595-1596 che il Caeremoniale Episcoporum il lettore rimane sorpreso dalla presenza di numerosissime incisioni, opera del più grande artista al riguardo del sec. XVI, il Villamena, che arricchiscono i due voolumi. In un lavoro come questo, il confronto con quelle incisioni avrebbe permesso di verificare, e anche di riprodurre, un abbigliamento interessantissimo, e tale da offrire uno spaccato utile per la comprensione sia della storia sia della evoluzione dell'abito liturgico. Sono opere, quelle, che continuano a parlare con un linguaggio il cui interesse tocca la moda, la celebrazione, il vestire degli ecclesiastici e dei laici.
Nell'insieme, comunque, ci troviamo di fronte ad un'opera che merita attenzione sotto diverse prospettive; una più attenta considerazione delle fonti liturgiche antiche e recenti avrebbe permesso di realizzare un lavoro ancora più completo. Ma è l'augurio che formuliamo mentre è doveroso rallegrarsi per i risultati di una simile fatica che ha già suscitato interesse da diverse prospettive. L'auspicio da formulare ancora è per coloro che lavorano a predisporre un abbigliamento liturgico che sia bello e funbzionale al culto, e che coloro che lo indossano lo sappiano valorizzare all'interno di quel linguaggio totale di cui si avvale la liturgia, e di cui l'abito ha la sua parte non irrilevante.
M. S.
(RL 2008)
La veste liturgica è l’abito utilizzato durante le celebrazioni liturgiche dal ministro o dai ministri che presiedono la celebrazione (tunica, casula, pianeta, dalmatica, mozzetta, rocchetto, tonacella, piviale, cappa,…). Di norma la veste è adattata al colore proprio del periodo dell’Anno liturgico che si sta celebrando o della festa in corso. Nella Chiesa Cattolica i colori sono essenzialmente sei: bianco, verde, rosso, viola, rosa e nero. Stesso colore liturgico seguono alcune suppellettili utilizzate in chiesa.
Il testo – con prefazione del responsabile del Museo diocesano di Milano, Giancarlo Santi – è diviso in due parti: 1) una breve sintesi dell’evoluzione del concetto di corpo nella società occidentale in relazione al problema dell’abbigliamento e, in specie, delle vesti sacre; 2) storia e evoluzione dei singoli elementi dell’abbigliamento liturgico cattolico, con qualche breve accenno alle varianti di altri riti cristiani.
La trattazione è corredata e completata da oltre 200 illustrazioni al tratto in bianco/nero, realizzate dall’Autrice, da una esauriente bibliografia ragionata e da un curato indice analitico.
L’opera di Sara Piccolo Paci colma un vuoto inspiegabile su un tema che, solo apparentemente marginale, giunge rapidamente al nocciolo di numerose questioni, come il rapporto tra dignità del corpo e apparenza, tra funzione e simbolo, tra espressione di spiritualità o di potere.
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 41 - Gennaio/Febbraio 2009
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Gianluca Ghirardini il 22 maggio 2019 alle 15:31 ha scritto:
Questo testo è un volume completo e aggiornato sull'origine, l'evoluzione e le caratteristiche dei paramenti e delle vesti sacre. Ne descrive le funzioni e le caratteristiche principali. È un testo ancora attuale nonostante sia stato scritto più di 10 anni fa. Riporta anche delle immagini abbastanza chiare.